La vocazione di Don Alessandro: “Ho sentito l’invito del Signore”
La processione che tradizionalmente chiude il mese di Maggio nella nostra Parrocchia riveste sempre un che di suggestivo: il sole è scomparso, nascosto dai tetti che proteggono via Lanzone, la luce si stempera e i colori si ammorbidiscono mentre nel cortile delle suore Orsoline arrivano i ragazzi dell’oratorio accompagnati dai genitori; gli scout si preparano al servizio d’ordine; i sacerdoti indossano le vesti liturgiche. Il corteo prende forma e si avvia con la statua di Maria portata a spalle, mentre dall’altoparlante si spande la voce che guida il Rosario che si conclude poi, attraversato l’atrio di Ansperto in Basilica.
Pubblichiamo alcuni scatti della processione di quest’anno, quando la suggestione è stata ancora maggiore, perché accanto ai sacerdoti il 31 maggio scorso pregava e cantava anche don Alessandro Foti, il nostro don Alessandro, che sabato prossimo, 10 giugno, in Duomo verrà ordinato sacerdote dall’Arcivescovo.
E quella sera in Basilica don Alessandro ha portato la sua testimonianza raccontando in quale modo il Signore ha acceso in lui la fiamma della vocazione: “All’origine della storia della mia vocazione – ha raccontato – c’è stata un’intuizione, che non è stata subito quella di diventare prete, che poi certamente è nata in me, ma anzitutto quella di un rapporto più radicale e profondo con il Signore. Quando avevo tredici anni e avevo appena finito la seconda media sono andato in montagna d’estate con il nostro oratorio e un giorno a Messa ho ascoltato un brano di Vangelo con il quale il Signore mi ha fatto provare una grande gioia perché ho intuito che mi stava dicendo, con quelle parole, che voleva prendersi cura di me come mio Maestro: "Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore".
Ciò che mi ha riempito di gioia è stato il fatto che proprio Lui mi stava invitando. Quell’estate ho cominciato a leggere il Vangelo e a pregare con il rosario e mi sono proprio innamorato di Gesù, delle sue parole, dei suoi gesti, della sua bontà, del suo modo di amare Dio e gli altri e anche della sua cara Madre, Maria.
Così, una volta tornato a casa, ho iniziato a venire a Messa in Basilica tutte le sere alle 18.30, amando e desiderando quel momento con tutto il mio cuore.
Questo è stato il seme da cui poi è germogliata e cresciuta la mia vocazione sacerdotale, per la quale ciò che ho vissuto nella nostra parrocchia, cioè la Messa, l'accompagnamento spirituale del don, la preghiera, le attività e le amicizie dell'oratorio, è stato fondamentale.
Grato a Dio per quanto mi ha amato, mi preparo ora all'Ordinazione sacerdotale”.